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La fluidità degli spazi in un’abitazione SMART
Gli spazi delle future abitazioni saranno molto più flessibili e modulari di quelle esistenti ed avranno un’impronta tecnologica e sostenibile molto più forte.
Saranno coinvolti tutti gli ambienti, dalla cucina alla zona living, per passare al bagno e alle camere da letto. Questo fenomeno vedrà l’ingresso di un nuovo spazio, la postazione di lavoro per lo smart working, assumendo varie conformazioni a secondo del tipo di lavoro che dovrà essere svolto. Saranno come dei cluster, con la caratteristica di connettere i vari ambienti dell’abitazione. Spazi che hanno già una loro sperimentazione nei molti coworking presenti nelle nostre città.
L’abitazione è stata sempre oggetto di mutamento in funzione dello stile di vita del tempo. Si è passati da un distribuzione funzionale concepita per stanze separate e collegate da un corridoio, negli anni della ricostruzione post bellica, ad una distribuzione più fluida della zona giorno (living e cucina) con una zona notte ancora ancorata ad una distribuzione più tradizionale, negli anni di fine millennio. Ora immagino ambienti sempre più connessi funzionalmente tra loro. Lo smart working porterà nelle nostre case un’organizzazione più simile alle aree di lavoro, con una maggiore ottimizzazione e integrazioni delle funzioni. Con l’avvento dei social il confine tra la zona privata e pubblica è sempre più fragile, o meglio fluido. Penso ad un’abitazione progettata da una frammentazione delle funzioni con successivo assemblaggio organico.
Le cucine torneranno ad avere un ruolo centrale nella ridistribuzione degli spazi. Saranno sempre di più aperte ed integrate con la zona living della casa, quasi a costituire un unicum tra loro. Cucina non solo come luogo di preparazione dei cibi ma, anche di condivisione sia all’interno dell’abitazione che, all’esterno tramite la tecnologia social. Ci saranno spazi dove ogni membro della famiglia potrà raccogliersi per avere un momento privato. I bagni saranno percepiti come aree di maggior relax, scomponendo la zona delegata alle mere funzioni fisiologiche dalla altre. Docce multifunzioni faranno maggiore ingresso nelle abitazione, in modo da ricreare delle micro SPA nelle camere da letto. Gli spazi esterni delle nostre abitazioni saranno maggiormente collegati al resto degli ambienti. In questo periodo di quarantena stiamo riscoprendo i nostri balconi per la voglia di stare all’esterno. Fino ad ieri avevano un ruolo molto secondario specialmente se di piccole dimensioni. Saranno riprogettati come veri ambienti, anch’essi fluidi accoglieranno diverse funzioni durante tutto l’arco dell’anno. Conformandoli come serre bioclimatiche rappresenteranno delle vere zone living o parte di esse, dove poter studiare, lavorare, leggere un libro, etc., inoltre contribuiranno, se progettate bene, a ridurre i consumi energetici dell’abitazione. Come architetto vedo un interessante e stimolante opportunità da cogliere per un futuro già alle porte.
Arch. Gianfrancesco Aliano