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100 anni di Bauhaus
E' il grande evento del 2019: nel 1919 aprirono i battenti di una scuola leggendaria, quella di architettura,
arte e design firmata dalla genialità di Walter Gropius.
Bauhaus, la scuola d’arte e design più influente della storia che ha completamente stravolto i canoni di molteplici discipline artistiche e dato vita ad un linguaggio che influisce ancora oggi nel mondo del progetto contemporaneo, celebra il suo 100° anniversario.
Fondata a Weimar, trasferita a Dessau nel 1925 e chiusa a Berlino sotto la pressione dei nazisti nel 1933, la scuola di design è esistita solo per un totale di 14 anni; tuttavia, la leggendaria Bauhaus – School of Design ha continuato ad avere un effetto duraturo fino ai giorni nostri.
Scuola d’arte divenuta poi un vero e proprio movimento culturale: lo stile caratterizzante viene chiamato modernismo e ha influenzato tantissime forme d’arte, come la danza e la musica.
L’obiettivo di Bauhaus, letteralmente la “casa del costruire”, era la fusione ideale tra la creazione artistica artigianale e la produzione industriale: conciliare la componente tecnica e funzionale di un oggetto con la sua valenza estetica era il fine ultimo di qualsiasi progetto.
Nonostante la breve esistenza, la famosa scuola è diventata un fondamentale punto di riferimento per tutti i movimenti nel campo del design e dell’architettura legati al funzionalismo e al suo interno si formarono, e successivamente vi insegnarono, gli esponenti delle più importanti avanguardie del primo Novecento: oltre a Walter Gropius, Mies van der Rohe, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Marcel Breuer, Anni Albers, Oskar Schlemmer, László Moholy-Nagy, Theo van Doesburg, solo per citarne alcuni.
Ciò che si insegnava non era uno stile artistico considerato migliore, ma un modo di lavorare che passasse dalla conoscenza approfondita dei mezzi al loro utilizzo in modo efficiente. La bellezza e la praticità sono elementi trainanti della progettazione dei vari oggetti d’uso quotidiani, senza eccessive decorazioni e con un’attenzione speciale per la funzione.
I designer del Bauhaus creavano oggetti esteticamente gradevoli e riproducibili in serie con l’intento di renderli disponibili a un pubblico di massa. Le moderne tecniche industriali offrivano la possibilità di lavorare materiali considerati insoliti nella produzione di mobili dell’epoca, come acciaio, vetro, compensato e plastica, per facilitare la produzione di massa e promuovere l’idea di estrema praticità e fruibilità.
Tra le tappe imprescindibili, gli esperimenti del Neues Bauen, ovvero il “nuovo costruire”, la ricerca di soluzioni abitative innovative.
Come ad esempio il Weissenhofsiedlung, quartiere modernista di Stoccarda, a firma dello stesso Gropius ma anche di Le Corbusier, Mies van der Rohe e altre archistar, o anche il Dammerstock, altro quartiere residenziale progettato da Gropius, a Karlsruhe.
Per non parlare della Haus auf der Alb di Bad Urach, monumento della Bauhaus, oggi sede di meeting e conferenze con tanto di pensionato, ma originariamente concepito come avveniristica e accogliente casa di riposo.
L’uguaglianza era il motore principale, una filosofia che fece estremamente paura al governo nazista e che ci ricorda quanto l’architettura sia alla base della nostra quotidianità e quanto potere abbia.
Per i 100 anni dalla nascita del Bauhaus la Germania ha deciso di riappropriarsi del simbolo di questa scuola, celebrandola.
Il festival di apertura di 100 years of Bauhaus si terrà il 16 gennaio 2019 ed inviterà i visitatori in un viaggio creativo e sperimentale attorno al leggendario palcoscenico del Bauhaus a Berlino. Per una settimana, artisti internazionali della danza, del teatro e della musica si alterneranno sul palcoscenico per far rivivere lo spirito del Bauhaus nella tradizione di Oskar Schlemmer, Wassily Kandinsky, László Moholy-Nagy, Paul Klee e molti altri.