Decreto Salva Casa
Il decreto denominato Salva Casa è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il giorno 29 maggio.
Si tratta di un intervento normativo che va incidere sul alcuni articoli del testo unico DPR 380/01, modificandoli rendendo così questa misura strutturale e non limitata nel tempo. Diciamo subito che non si tratta di un vero condono edilizio ma, di una misura volta a semplificare alcune attività edilizie. La modifica al Testo Unico prevede tre scale crescenti di irregolarità edilizie:
- le difformità formali, derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
- le difformità edilizie interne (cd. “tolleranze costruttive”), risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione o segnalazione, rendendo oggi difficile comprovare lo stato legittimo dell’unità immobiliare;
- le difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della “doppia conformità” che, richiedendo la conformità alla disciplina edilizia vigente sia al momento di realizzazione dell’intervento sia al momento della richiesta del titolo, non consentono di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi qualificati come parziali difformità, risalenti nel tempo, pur se conformi agli standard urbanistici.
Non è possibile sanare le difformità totali di un edificio e/o unità immobiliare ovvero le variazioni sostanziali al progetto.
Il decreto amplia la platea degli interventi che possono essere realizzati senza autorizzazione, come la realizzazione di vetrate panoramiche (VEPA) anche per la chiusura di portici ed eliminazione delle barriere architettoniche, ha cambiato le regole la attestare lo stato legittimo, semplificando il processo di attestazione. Inoltre si interviene su cambi di destinazione d'uso, sempre consentito se avviene senza opere edilizie.
Altro aspetto importante è l'ampliamento della percentuale delle tolleranze costruttive e il riconoscimento di modifiche lievi apportate in tempi passati purché non strutturali che non incidono sullo stato di legittimità.
Questo aiuterà molti proprietari di abitazioni sia in fase di acquisto/vendita che di lavori di manutenzione all'interno delle proprie abitazioni.